Mi ha colpito molto la storia di un ragazzo di nome Khalil: dopo avergli gridato “ sei marocchino” i compagni l’hanno pestato colpendolo alla testa e procurandogli ferite alle mani.
Questo fatto si è svolto davanti ad una scuola media di Roma ed è stato un vero e proprio atto di bullismo, ma non il primo: il 31 ottobre i genitori avevano già denunciato un’ aggressione in classe, davanti ad una professoressa, e anche in quell’occasione il ragazzo era stato violentemente colpito, riportando due punti in testa, escoriazioni alle mani e trauma allo zigomo sinistro.
Khalil ha ripetuto sempre che era questione di ignoranza e perciò tutti i giorni si è ripresentato a scuola con grande determinazione e coraggio; infatti, è un ragazzo che studia, vuole frequentare l’università e diventare commercialista: insomma, non vuole dargliela vinta.
Mi fa riflettere molto la sua forza d’animo nel tornare ogni giorno a scuola, senza mai scoraggiarsi, e mi piace molto anche la frase che ha ribadito in più occasioni: “E’ questione di ignoranza!” Infatti, egli pensa che non sia solo per razzismo che lo aggrediscono, ma anche per l’ignoranza nel pensare che possa rinunciare alla scuola, impaurito dalle violenze.
Mi chiedo le cause della violenza e della cattiveria che ogni giorno quei ragazzi hanno riversato su Khalil, senza mai pensare: “E se qualcuno lo facesse a me ?”
Io spero che in futuro non si ripetano più simili atti di bullismo, ma che si possa far posto alla pace e al rispetto per gli altri, perché il male che faremo non si cancellerà mai dalla nostra coscienza.
Matilde Colombi (1^ A)
Complimenti! Come sempre ti sei mostrata molto sensibile ed estremamente riflessiva.
Povero Khalil!
Proprio vero Matilde , il bullismo è una cosa bruttissima.
brava