di Andrea Aiello
Ormai il sud Italia è in ginocchio di fronte al maltempo che negli ultimi giorni lo sta colpendo. Tanti e troppi ormai sono gli eventi estremi registrati negli ultimi giorni: bombe d’acqua, grandinate e perfino trombe d’aria hanno causato vittime, allagato campi distruggendo i raccolti e facendo strage di animali. È la natura che si ribella a ciò che le stiamo facendo, alle ferite che le provochiamo. E adesso possiamo vedere con i nostri occhi il risultato del nostro operato.

Una serie di eventi conferma e accresce il tragico record annuale di disastri estremi legati al maltempo. Inoltre, le conseguenze economiche nel settore dell’agricoltura trascendono la perdita del raccolto: numerosi anche i danni strutturali destinati a durare nel tempo come le piante da frutto sradicate dalle correnti, i capannoni delle stalle scoperchiate e le recinzioni divelte.
Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma. Questa situazione devastante fa parte della nostra quotidianità, ma nessuno si preoccupa di risolvere il problema del cambiamento climatico o del dissesto idrogeologico nel nostro territorio nazionale: frane e alluvioni ormai avvengono dappertutto e sempre più frequentemente. Questo problema non si trasformerà mai in un’emergenza finché le persone non vedranno con i loro occhi le conseguenze dei cambiamenti climatici. Un piccolo gruppo pronto a combattere per la salvaguardia del nostro Pianeta non basta, ma se tutti quanti collaborassimo potremmo fare la differenza. Guardiamoci dentro per capire che il cambiamento parte da tutti noi, da ogni singola azione che facciamo.
Andrea Aiello 3^A

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