EDITORIALE

Questo periodo dell’anno rappresenta un momento molto importante per noi alunni delle classi terze, infatti ci troviamo a compiere per la prima volta una scelta decisiva per il nostro futuro: individuare la scuola superiore in cui coltivare e portare avanti i nostri sogni e progetti, diventando dei giovani preparati e responsabili. Ovviamente, non per tutti è facile comprendere fin da subito quello che piace veramente svolgere nella vita, infatti solo pochi privilegiati lo sanno fin da piccoli ed hanno un proprio sogno da realizzare. E’ una scelta determinata da molti fattori e, grazie all’attività di orientamento proposta dalla nostra scuola, abbiamo scoperto meglio i nostri interessi, spesso molto diversi da quelli che erano i nostri sogni e desideri vissuti da piccoli. A scuola ci sono stati offerti degli incontri con un’ orientatrice che, oltre ai test con le crocette, ci ha fatto svolgere delle attività volte ad una maggiore conoscenza di noi stessi. Queste ultime ci hanno fatto capire i nostri interessi e i nostri talenti. In base a questo percorso, abbiamo compreso che i consigli dati dai professori o dai nostri genitori e soprattutto la scelta fatta dagli amici non ci devono influenzare o comunque possono servire, ma soltanto ragionando con la nostra mente ed in modo assolutamente autonomo. L’orientamento ci ha fatto capire che la scelta della scuola è qualcosa che oggi si può definire solo in parte e dobbiamo ancora lavorare sodo su noi stessi, poiché il nostro percorso di crescita non avrà mai fine. Anche dopo aver terminato la scuola, indipendentemente dal percorso che scegliamo e dal lavoro che intraprendiamo, dobbiamo continuare a conoscere noi stessi per migliorare le nostre capacità. Ci ritroveremo in un istituto nuovo, con facce sconosciute e perciò dovremo ricominciare tutto da capo: in fondo ogni inizio è esaltante, ma allo stesso tempo ci trasmette ansia e paura. É come iniziare una nuova vita nella quale molte volte è difficile integrarsi con il gruppo classe, soprattutto per le persone timide. La scuola media è il passaggio dall’essere un bambino a un adolescente. Speriamo che ognuno alunno trovi davvero la scuola adatta a sé stesso e che nei prossimi anni riesca ad abituarsi ad ogni tipo di cambiamento.

       Samije Muaremi 3^C

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Intervista “impossibile” ad Elisabetta I

di Lorenzo Melfi

In questa intervista ho deciso di porre delle domande “virtuali” ad Elisabetta I, monarca inglese dal 1558 al 1603. Questa “lady di ferro” ha condotto la Gran Bretagna ad una situazione  di grande splendore, ponendo le basi dell’egemonia britannica in quel remoto periodo storico.

Sua eccellenza illustrissima, tutti conosciamo gli aspetti straordinari che hanno caratterizzato la sua esistenza. Potrebbe dirci qual è stato il segreto del suo successo in un mondo completamente al maschile? Posso dire che la vita a palazzo per me, soprattutto da giovane, non è mai stata facile! Infatti, mio padre, Enrico VIII avrebbe voluto un erede maschio e non di certo un’altra figlia da dare in sposa ad un nobile. Così deluso ed amareggiato, ha deciso di isolarmi per lungo tempo in un appartamento della nostra enorme reggia. In quel periodo non potevo neanche contare sull’affetto di mia madre, uccisa da mio padre stesso!

Nonostante questa situazione così tragica, in che modo è riuscita a realizzare il suo sogno di diventare regina?Mi ha aiutato molto il fatto di essere istruita alla pari di un uomo e lo studio delle lingue straniere, cosa che consiglio fortemente ai giovani . In questo modo sono riuscita ad affermare sia la mia grande personalità che i diritti in fatto di successione dinastica. Così all’età di venticinque anni sono salita al trono.

Sappiamo che non ha mai voluto crearsi una famiglia. A cosa è dovuta la scelta di non sposarsi? Ho deciso di non sposarmi fin dall’adolescenza: avevo capito bene la sorte di chi essendo donna e al contempo monarca, ha un suo consorte. Nella mia epoca così retrograda e maschilista, avrei dovuto condividere il potere con mio marito. Con un atteggiamento fermo e coerente, facendo rinunce anche dolorose, ho imposto a me stessa ed alla mia famiglia questa scelta.

Quale crede sia stato “ l’ingrediente segreto” del suo successo? Penso di essere stata rispettata e forse amata dai sudditi, perché le mie azioni hanno contribuito al loro benessere economico. Inoltre, in un periodo di grande crisi religiosa, il mio atteggiamento tollerante  è sempre stato apprezzato, infatti non vedevo il popolo come anglicano, cattolico o protestante. Io lo vedevo inglese!

Adesso voglio farle una domanda un po’ scomoda. Come mai la scelta di approvare la pirateria? I mari inglesi nella mia epoca erano infestati dai pirati. Ho pensato che avrei potuto trarre vantaggio da questa anomala situazione: li ho spesso impiegati nell’assalto  delle navi nemiche. Dio solo sa quanto ne abbia tratto profitto a livello economico! Grazie ai corsari ho determinato la fine del dominio spagnolo.

 Crede di aver fatto bene a far uccidere sua cugina Maria Stuart? Purtroppo non avevo scelta, ella, insieme ad alcuni nobili, aveva più volte organizzato complotti contro di me; ho provato a farla imprigionare, ma non è bastato. A quel punto ho dovuto scegliere: o lei o me.

Riesce ad a immaginare un futuro dove le donne hanno le stesse opportunità e gli stessi diritti degli uomini? Sarebbe bellissimo se tutti potessimo vivere secondo principi di parità ed eguaglianza. Consideriamo che la causa della morte di mia madre è dovuta alla credenza secondo cui un re uomo possa essere migliore di una donna; la realtà è che invece io ho fatto meglio di molti regnanti maschi. Ho impedito che iniziassero guerre civili ed ho promosso l’economia, nonché la navigazione. Tutto questo sono riuscita a mantenerlo per ben quarantacinque anni di regno. Posso ritenermi quindi estremamente soddisfatta! Eccellenza è stata molto esaustiva e, grazie a quanto  mi ha rivelato, posso dire di averla conosciuta meglio e di ammirarla tantissimo! Mi auguro che questa sua testimonianza possa essere di buon auspicio per tutte le ragazze di oggi! Che possano avere la sua stessa determinazione nell’affrontare ogni ostacolo posto dalla vita e dalla società.

Alla prossima intervista!

Lorenzo Melfi, 2^C

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