EDITORIALE Questo periodo dell’anno rappresenta un momento molto importante per noi alunni delle classi terze, infatti ci troviamo a compiere per la prima volta una scelta decisiva per il nostro futuro: individuare la scuola superiore in cui coltivare e portare avanti i nostri sogni e progetti, diventando dei giovani preparati e responsabili. Ovviamente, non per tutti è facile comprendere fin da subito quello che piace veramente svolgere nella vita, infatti solo pochi privilegiati lo sanno fin da piccoli ed hanno un proprio sogno da realizzare. E’ una scelta determinata da molti fattori e, grazie all’attività di orientamento proposta dalla nostra scuola, abbiamo scoperto meglio i nostri interessi, spesso molto diversi da quelli che erano i nostri sogni e desideri vissuti da piccoli. A scuola ci sono stati offerti degli incontri con un’ orientatrice che, oltre ai test con le crocette, ci ha fatto svolgere delle attività volte ad una maggiore conoscenza di noi stessi. Queste ultime ci hanno fatto capire i nostri interessi e i nostri talenti. In base a questo percorso, abbiamo compreso che i consigli dati dai professori o dai nostri genitori e soprattutto la scelta fatta dagli amici non ci devono influenzare o comunque possono servire, ma soltanto ragionando con la nostra mente ed in modo assolutamente autonomo. L’orientamento ci ha fatto capire che la scelta della scuola è qualcosa che oggi si può definire solo in parte e dobbiamo ancora lavorare sodo su noi stessi, poiché il nostro percorso di crescita non avrà mai fine. Anche dopo aver terminato la scuola, indipendentemente dal percorso che scegliamo e dal lavoro che intraprendiamo, dobbiamo continuare a conoscere noi stessi per migliorare le nostre capacità. Ci ritroveremo in un istituto nuovo, con facce sconosciute e perciò dovremo ricominciare tutto da capo: in fondo ogni inizio è esaltante, ma allo stesso tempo ci trasmette ansia e paura. É come iniziare una nuova vita nella quale molte volte è difficile integrarsi con il gruppo classe, soprattutto per le persone timide. La scuola media è il passaggio dall’essere un bambino a un adolescente. Speriamo che ognuno alunno trovi davvero la scuola adatta a sé stesso e che nei prossimi anni riesca ad abituarsi ad ogni tipo di cambiamento.
Samije Muaremi 3^C
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Il vampiro assassino …ritorna!! postato il 29 Marzo 2015 da admin
Dopo quei terribili eventi che mi erano accaduti, ero tornato in Italia. Per lunghi mesi avevo dovuto frequentare il mio psicologo, dato che avevo subito un trauma molto pesante. Ormai però ero tornato come prima, sempre con il sorriso stampato sulla faccia, pertanto avevo ricominciato una vita normale, mi sentivo spesso con gli amici e uscivamo insieme.
Una notte sentii dei rumori piuttosto ambigui, mi alzai e mi diressi immediatamente verso la cucina; il cuore mi batteva all’impazzata, come un cavallo imbizzarito, ed ecco che…una scritta con il rosso del sangue diceva: “Sono pronto, ritornerò e mi vendicherò…Per sempre!”
Svenni per la paura e poi, una volta riavutomi, presi un bicchiere d’acqua per calmarmi.
Era forse un sogno? Mi sentivo confuso e frastornato: dovevo svelare quell’arcano.
Non a caso, qualche giorno dopo ricevetti di nuovo una chiamata per riprendere il cantiere lasciato in sospeso in Romania, dopo che erano accaduti quegli insoliti eventi e dopo la morte del povero Caragiale.
Accettai, anche se con timore: se era necessario, dovevo affrontare il vampiro.
Ritornai lì, in quel luogo che per anni mi aveva profondamente segnato.
Il giorno dopo ricominciammo i lavori, ma l’aria era abbastanza tesa.
Tutti avevano brutti presentimenti, io soprattutto non riuscivo a concentrarmi e a ragionare.
La notte ero esausto, ma improvvisamente sulla finestra della camera apparve in rosso una scritta: “Affrontami nel castello, ti aspetto”.
Sentivo mancarmi di nuovo, non tanto per la paura, ma per lo stress: in quel momenti la mia testa era piena di domande.
Comunque decisi, dovevo agire.
Presi la torcia, dei coltelli e alcune cose che potevano ostacolare o irritare il vampiro (aglio, una piccola croce in legno…).
Appena arrivato, l’atmosfera era cupa, non feci in tempo ad entrare che il vampiro mi si piombò davanti e con voce tetra mi minacciò all’istante di morte, mi afferrò e mi scaraventò sulla parete.
Dopo il colpo, mi ripresi e approfittai all’istante per afferrare la croce che avevo in tasca, ma non feci in tempo che subito mi riprese e mi lanciò di nuovo verso la parete.
Non ero in grado di competere, ma appena ne ebbi la possibilità, presi dal taschino un coltello. Ero pronto a colpirlo quando…
FRANCESCO CALCINARI 2^ D
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leggendo questo articolo mi è venuta paura
Accattivante e soprattutto pauroso.