Dopo quei terribili eventi che mi erano accaduti, ero tornato in Italia. Per lunghi mesi avevo dovuto frequentare il mio psicologo, dato che avevo subito un trauma molto pesante. Ormai però ero tornato come prima, sempre con il sorriso stampato sulla faccia, pertanto avevo ricominciato una vita normale, mi sentivo spesso con gli amici e uscivamo insieme.
Una notte sentii dei rumori piuttosto ambigui, mi alzai e mi diressi immediatamente verso la cucina; il cuore mi batteva all’impazzata, come un cavallo imbizzarito, ed ecco che…una scritta con il rosso del sangue diceva: “Sono pronto, ritornerò e mi vendicherò…Per sempre!”
Svenni per la paura e poi, una volta riavutomi, presi un bicchiere d’acqua per calmarmi.
Era forse un sogno? Mi sentivo confuso e frastornato: dovevo svelare quell’arcano.
Non a caso, qualche giorno dopo ricevetti di nuovo una chiamata per riprendere il cantiere lasciato in sospeso in Romania, dopo che erano accaduti quegli insoliti eventi e dopo la morte del povero Caragiale.
Accettai, anche se con timore: se era necessario, dovevo affrontare il vampiro.
Ritornai lì, in quel luogo che per anni mi aveva profondamente segnato.
Il giorno dopo ricominciammo i lavori, ma l’aria era abbastanza tesa.
Tutti avevano brutti presentimenti, io soprattutto non riuscivo a concentrarmi e a ragionare.
La notte ero esausto, ma improvvisamente sulla finestra della camera apparve in rosso una scritta: “Affrontami nel castello, ti aspetto”.
Sentivo mancarmi di nuovo, non tanto per la paura, ma per lo stress: in quel momenti la mia testa era piena di domande.
Comunque decisi, dovevo agire.
Presi la torcia, dei coltelli e alcune cose che potevano ostacolare o irritare il vampiro (aglio, una piccola croce in legno…).
Appena arrivato, l’atmosfera era cupa, non feci in tempo ad entrare che il vampiro mi si piombò davanti e con voce tetra mi minacciò all’istante di morte, mi afferrò e mi scaraventò sulla parete.
Dopo il colpo, mi ripresi e approfittai all’istante per afferrare la croce che avevo in tasca, ma non feci in tempo che subito mi riprese e mi lanciò di nuovo verso la parete.
Non ero in grado di competere, ma appena ne ebbi la possibilità, presi dal taschino un coltello. Ero pronto a colpirlo quando…
FRANCESCO CALCINARI 2^ D
leggendo questo articolo mi è venuta paura
Accattivante e soprattutto pauroso.