di Lorenzo Melfi, Alex Dai ed Alessio Maccaroni
Sappiamo ormai da tempo che la guerra tra l’Ucraina e la Russia è iniziata non lo scorso Febbraio, ma nell’ Aprile 2014, a causa delle mire espansionistiche del presidente russo Putin.
Infatti nel febbraio 2014, dopo mesi di proteste, il popolo ucraino ha cacciato il presidente filorusso Viktor Yanukovich, che non voleva firmare il Trattato di associazione tra l’Ucraina e l’Unione Europea, instaurando un governo ad interim filo europeo non riconosciuto da Mosca. Nonostante ci fosse già questo astio tra le due nazioni, il conflitto è esploso in modo acceso nel 2022 anche perché lo scorso anno, l’Ucraina ha approvato una legge che proibisce a tredici oligarchi di possedere dei media per influenzare la politica, colpendo direttamente l’amico di Putin, Viktor Medvedchuk, uno degli uomini più ricchi del mondo. Oltre alla sua attività di petroliere, Medvedchuk (che è ancora ai domiciliari, accusato di alto tradimento) è il leader del principale partito filorusso d’Ucraina, Piattaforma dell’Opposizione, ed è proprietario di un impero televisivo attraverso il quale diffondeva la propaganda di Mosca e influenzava la politica ucraina. Poco dopo il suo arresto, Putin ha cominciato ad ammassare truppe al confine: per il leader del Cremlino la legge rappresentava un passo decisivo nel processo di avvicinamento dell’Ucraina all’Occidente e alla Nato.
Le Conseguenze Del Conflitto
La guerra ha avuto ripercussioni sia sul piano economico, sia sul piano civile, infatti il prezzo di metano e benzina è aumentato drasticamente, le importazioni di grano sono diminuite perché la maggior parte di esse proveniva dall’ Ucraina, ma adesso l’ Italia lo sta prendendo dal Canada. Le perdite umane sono altissime: 11500 soldati russi hanno perso la vita, 1500 carri russi sono stati distrutti dalla resistenza Ucraina; anch’ essa però, ha perso 2500 soldati ucraini e circa 1300 hanno perso la vita durante la fuga.
La diplomazia tra successi ed insuccessi
È stata un periodo di messaggi contrastanti sul fronte bellico. Ci sono stati i primi segni di progressi significativi nei colloqui di pace tra Russia e Ucraina, ma non c’è stato alcun accenno di una fine imminente della sofferenza. L’Ucraina è comunque pronta a scendere a compromessi sulle principali richieste russe; questa è la reazione del ministro degli Esteri di Mosca ha fatto iniziare a sperare che il peggio potesse finire.
In realtà, la sanguinosa strage avvenuta a danno di civili nella città di Bucha testimonia che. anche in questo conflitto, come in quelli che lo hanno preceduto, non stanno mancando fatti mostruosi ed orribili che sembrano riportarci indietro di parecchi decenni.
Lorenzo Melfi, Alex Dai ed Alessio Maccaroni, 2^C
Leave a Reply