di Francesco Nitto e Michele Chierchié
Il 5 ottobre 2021 è stato assegnato il premio Nobel al nostro connazionale Giorgio Parisi, fisico che ha studiato il caos e i sistemi complessi. Insieme all’italiano sono stati premiati il giapponese Syukuro Manabe e Klaus Hasselman.

Nato a Roma settantatré anni fa, Parisi ha insegnato fisica teorica alla Sapienza, dove si è laureato, è stato presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, mentre ora ne è vicepresidente ed è ricercatore dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. E’ sempre sceso in campo per criticare la scelta di alcuni governi di tagliare fondi alla ricerca scientifica.
Negli ultimi anni ha pubblicato varie analisi matematiche delle curve dell’epidemia di Covid.
Parisi in un’intervista alla Repubblica dopo la proclamazione spiega perché si è occupato del caos: “Non c’è nulla di più affascinante che trovare un ordine al suo interno. Dalle particelle ai sistemi neurali, fino ai componenti che formano un pezzo di vetro, ci sono sistemi le cui regole sono tutte da scoprire e il mio lavoro è provare a farlo. Ci sono ancora tante cose che mi piacerebbe scoprire”.
Nel corso della sua carriera di studioso, iniziata nei primi Anni 70, presso i Laboratori nazionali di Frascati, Parisi si è dedicato alle particelle elementari, alla meccanica statistica, alla fluidodinamica, alla materia condensata, ma anche ai supercomputer e ai sistemi complessi, come le reti neurali o il sistema immunitario. Speriamo che prosegua la propria carriera con altre ricerche scientifiche importanti per il progresso del nostro Paese e che soprattutto possa svolgere altre ricerche sul riscaldamento globale.
Francesco Nitto e Michele Chierchié 1^B
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