EDITORIALE

Questo periodo dell’anno rappresenta un momento molto importante per noi alunni delle classi terze, infatti ci troviamo a compiere per la prima volta una scelta decisiva per il nostro futuro: individuare la scuola superiore in cui coltivare e portare avanti i nostri sogni e progetti, diventando dei giovani preparati e responsabili. Ovviamente, non per tutti è facile comprendere fin da subito quello che piace veramente svolgere nella vita, infatti solo pochi privilegiati lo sanno fin da piccoli ed hanno un proprio sogno da realizzare. E’ una scelta determinata da molti fattori e, grazie all’attività di orientamento proposta dalla nostra scuola, abbiamo scoperto meglio i nostri interessi, spesso molto diversi da quelli che erano i nostri sogni e desideri vissuti da piccoli. A scuola ci sono stati offerti degli incontri con un’ orientatrice che, oltre ai test con le crocette, ci ha fatto svolgere delle attività volte ad una maggiore conoscenza di noi stessi. Queste ultime ci hanno fatto capire i nostri interessi e i nostri talenti. In base a questo percorso, abbiamo compreso che i consigli dati dai professori o dai nostri genitori e soprattutto la scelta fatta dagli amici non ci devono influenzare o comunque possono servire, ma soltanto ragionando con la nostra mente ed in modo assolutamente autonomo. L’orientamento ci ha fatto capire che la scelta della scuola è qualcosa che oggi si può definire solo in parte e dobbiamo ancora lavorare sodo su noi stessi, poiché il nostro percorso di crescita non avrà mai fine. Anche dopo aver terminato la scuola, indipendentemente dal percorso che scegliamo e dal lavoro che intraprendiamo, dobbiamo continuare a conoscere noi stessi per migliorare le nostre capacità. Ci ritroveremo in un istituto nuovo, con facce sconosciute e perciò dovremo ricominciare tutto da capo: in fondo ogni inizio è esaltante, ma allo stesso tempo ci trasmette ansia e paura. É come iniziare una nuova vita nella quale molte volte è difficile integrarsi con il gruppo classe, soprattutto per le persone timide. La scuola media è il passaggio dall’essere un bambino a un adolescente. Speriamo che ognuno alunno trovi davvero la scuola adatta a sé stesso e che nei prossimi anni riesca ad abituarsi ad ogni tipo di cambiamento.

       Samije Muaremi 3^C

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Scrittori “work in progress”

di Antonella Nepa, Anita Pennelli, Viola Santandrea,
Udahaya Kumar Elisha Jalani

La nostra classe ha partecipato a diversi incontri sulla piattaforma Google meet sul tema del bullismo e cyberbullismo per poi affrontare il progetto “La mia scuola scrive un libro sul bullismo e cyberbullismo” che consiste proprio nella creazione di un racconto su un aspetto specifico di questa ampia tematica.

Il nostro gruppo ha ricevuto come tema quello del bullismo di genere, in cui la vittima viene colpita dagli stereotipi o dai pregiudizi legati al genere femminile o maschile. Per familiarizzare con questa problematica, abbiamo letto in classe il libro “Trappola nella rete”, in cui una ragazza viene irretita da una cyber trappola, un inganno virtuale e riesce a salvarsi solo grazie all’aiuto dei suoi amici più cari e all’intervento di alcuni professori. La storia che la nostra classe ha inventato, racconta di un ragazzo di nome Jacopo che si è appena trasferito in una nuova città e coltiva una grande passione per la danza; purtroppo per questa ragione subirà vessazioni e episodi di bullismo da parte di un gruppo di ragazze, poiché la danza viene riconosciuta come una disciplina da ragazze. La scuola ha organizzato anche tre incontri con personalità legate all’editoria: un editore, una scrittrice e un’illustratrice che ci hanno dato vari consigli per creare un buon racconto.

Per noi è stata un’esperienza molto impegnativa e interessante e, grazie all’opportunità che ci ha concesso la scuola, tutta la classe ha collaborato in un progetto unico.


Antonella Nepa, Anita Pennelli, Viola Santandrea,
Udahaya Kumar Elisha Jalani
2^A


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